mercoledì 29 gennaio 2014

pensar che il pensiero non può non pensar

Sei lì bello carico. Una mattinata di studio proficua, riparti nel pomeriggio, adesso ti manca da studiare solo l'ultimo capitolo e l'ottimismo abbonda. "Solo" l'ultimo capitolo. E' buffo notare come gli occhi si fanno pesanti, la testa inizia a ronzare, lo sguardo cade su insignificanti oggetti presenti sulla tua scrivania, la sedia è improvvisamente scomoda, cerchi di aggiustare un cuscino dietro la schiena. Un foglio bianco accanto al tuo libro ti suggerisce di scarabocchiarlo un pò, tu non ti lasci pregare due volte e inventi forme scritte e disegnini dall'astruso significato. Pensieri vorticosi affollano la tua mente, inizi a programmare il tuo finesettimana, ripensi a persone alle quali non penseresti mai, capisci aspetti della tua vita che altresì mai sarebbero emersi, un flusso di coscienza tale da far impallidire William Joyce si scatena dentro di te mescolando filosofia teologia filantropia filatelia.
L'incommensurabile pesantezza dell'ultimo capitolo da studiare.

giovedì 9 gennaio 2014

raccontami una storia

C'era un volta un re, seduto sul sofà, che chiese alla sua serva: "raccontami un storia". La serva incomincio:
C'era un volta un re, seduto sul sofà, che chiese alla sua serva: "raccontami un storia". La serva incomincio:
C'era un volta un re, seduto sul sofà, che chiese alla sua serva: "raccontami un storia". La serva incomincio:

mi fermo qui. Da piccolino avrei potuto andare avanti all'infinito, adesso è molto più comodo seguire il consiglio del re e sedersi sul sofà.  
Che bel sofà, ci sto proprio comodo!